MPI 2020
Mafalda Minnozzi vola tra improvvisazione jazzistica, spirito romantico ed essenza originale della Bossa
Confermando la sua fama di artista internazionale, Mafalda Minnozzi è orgogliosa di annunciare la pubblicazione del nuovo album Sensorial – Portraits in Bossa & Jazz su tutte le piattaforme musicali del mondo.
Con la direzione musicale del chitarrista Paul Ricci e la partecipazione di alcuni tra i più autorevoli musicisti americani come il pianista Art Hirahara, i contrabbassisti Essiet Okon Essiet e Harvie S, il batterista Victor Jones e i percussionisti Will Calhoun e Rogerio Boccato, Sensorial rilegge e reinventa il canzoniere brasiliano, inserendovi le dinamiche metropolitane del New York sound in una fantasiosa miscela di Bossa e Jazz.
Ispirato all’estetismo musicale di Gil Evans, João Gilberto e Roberto Murolo, Sensorial mette in evidenza la tecnica inconfondibile e l’anima artistica di Mafalda Minnozzi, grazie anche agli arrangiamenti particolari che palesano emozioni intense, le stesse che hanno sempre connotato la carriera “multiculturale” dell’artista, consolidata in vari paesi dell’America del Sud, in Italia e a New York.
Le riprese effettuate durante le sessioni di registrazione dei brani catturano il coinvolgente spirito “live” di Mafalda anche in studio, rivelando quell’energia spontanea che esplode nei suoi concerti, suo biglietto da visita sui palcoscenici di tutto il mondo.
Sensorial – Portraits in Bossa & Jazz accende i riflettori su alcuni compositori brasiliani meno conosciuti in ambito jazzistico, oltre a rendere un imprescindibile omaggio al genio compositivo di Antonio Carlos Jobim, la cui aura pervade l’intero album. Il maestro è presente con sette composizioni (incluse alcune tra le più note come Dindi, Desafinado e Triste) ma se ne avverte l’influenza anche negli altri sei brani, sia negli arrangiamenti sia nello “swing”, che rimandano al suo sodalizio con João Gilberto e questo non sorprende visto che il direttore musicale Paul Ricci ha messo il suo talento di arrangiatore a disposizione delle cantanti Astrud e Bebel Gilberto, rispettivamente moglie e figlia di João.
L’introduzione di “A Felicidade” di Jobim, brano che apre l’album, rivela già al primo ascolto che non si tratta del tipico, ennesimo progetto dedicato alla Bossa Nova; infatti, con la spontaneità e la coesione di un quintetto jazz, la band rinvigorisce un groove già di per sé incalzante, in cui Mafalda riluce come uno strumento a fiato.
Tra i brani dell’album spicca anche “Vivo Sonhando”, altro classico di Jobim, che si distingue per la moderna interpretazione ispirata al titolo e al significato del testo. Il ritmo ipnotico di Victor Jones e le sonorità della chitarra di Ricci in sottofondo lasciano la cantante Mafalda Minnozzi e il pianista Art Hirahara liberi di improvvisare, come una luce su una melodia senza tempo, che veste il brano di colori unici e di sgargianti gradazioni jazzistiche.
Nel maestoso “Morro Dois Irmãos” di Chico Buarque, la poetica dell’autore si eleva con l’intensa esecuzione dell’ensemble, dove i musicisti sembrano avvolti in un incanto quasi mistico, imprimendo al contempo un impulso jazzistico ad un brano che raramente è uscito dai confini brasiliani. L’arrangiamento mette in luce le doti e la tecnica vocale di Mafalda fino alle note che simulano un volo liberatorio, nel finale del brano.
Il percussionista Will Calhoun, ospite speciale in “Samba da Benção”, dopo aver ascoltato la versione finale ha commentato: “questo brano è magico…”. La composizione di Baden Powell riassume al meglio lo spirito di Sensorial, ovvero la prospettiva con cui Mafalda rilegge il brano è personalissima e riesce a sorprendere piacevolmente anche chi conosce e apprezza la composizione originale. Seguendo il pulsare del tamburo “udu” di Calhoun, che batte al ritmo del cuore di “Madre Africa”, Mafalda si lascia trasportare in una seducente danza con il pianista Art Hirahara.
“Once I Loved” è uno dei due brani dell’album cantati in inglese. La voce di Mafalda cattura la fragilità e l’innocenza evocata dal testo, restituendoci, assieme ai suoi musicisti, una versione intima ed introspettiva. L’approccio funky di Essiet Okon Essiet al basso e il “tamborim” di Rogerio Boccato sostengono gli assoli melodici di Art Hirahara e Paul Ricci. Notevole, nel finale del brano, il climax ascendente forgiato dal drumming del batterista Victor Jones che alimenta la fiamma dei fraseggi vocali di Mafalda, sino a regredire, infine, nel silenzio.
L’album cambia atmosfera con “Chega de Saudade”, uno dei brani più famosi di Jobim portato al successo da Getz/Gilberto. A chi si chieda se si tratta di una canzone triste o allegra, la rilettura di Mafalda scioglie il dilemma. Sebbene il tema del brano sia la “saudade”, ossia la nostalgica malinconia provata per il desiderio di stare vicini alla persona amata, la gioiosa interpretazione dell’artista ci assicura che il lieto fine è dietro l’angolo! Harvie S esce allo scoperto con un assolo magistrale e l’interazione tra i musicisti crea una suspense che stimola il canto scat finale di Mafalda, creativo, melodico e percussivo in modo squisitamente contrastante!
Sensorial – Portraits in Bossa & Jazz esplora anche il suono più viscerale del Samba sia nella rilettura stile “Blue Note” di “Mocidade” di Toninho Horta sia nella straordinaria “Jogral”, conosciuta specialmente nella versione con il testo di Djavan. Qui, la melodia di Filó Machado e José Neto, una corsa mozzafiato sulle montagne russe, scivola fluentemente verso il Samba grazie alla maestria di Rogerio Boccato, mentre il vivace scat di Mafalda è punteggiato dagli accenti improvvisativi dei musicisti, che sfidano i propri limiti per mantenere il ritmo serrato ed incalzante.
La lista degli autori brasiliani interpretati da Mafalda in Sensorial si completa con la versione italiana di “Un Altro Addio” di Toquinho/Vinicius de Moraes e con il brano “É Preciso Perdoar” di Alcyvando Luz e Carlos Coqueijo, introdotto dalle note di “Lonnie’s Lament” di John Coltrane, accostati in un’inedita prassi musicale che intreccia lo spirito jazz ai colori afrobrasiliani.
L’album si chiude con due omaggi al pubblico italiano. “Città Vuota (It’s a Lonely Town)” di Pomus e Shuman con il testo di Cassia e “Nessuno al Mondo (No Arms Can Ever Hold You)” di Nebb e Crafer nella versione di Gioia e Rastelli, sono proposti con una interpretazione essenziale che vibra sulle frequenze della bossa nova e rivela lo spirito dell’album come un unico profondo respiro musicale.
Scrive Mafalda: “Le canzoni scelte rispecchiano perfettamente il flusso di sensazioni che crea in me la musica brasiliana, qualcosa di fisico e spirituale che va oltre il canto… è come una danza vocale che coinvolge realmente tutti i sensi e forse i cinque sensi conosciuti non sono sufficienti ad esprimerne l’energia. Sono certa che nei panorami, negli animali e nei frutti, nei colori e negli odori del Brasile c’è un’essenza comune che ritrovo in me e in queste immense canzoni. Affrontare senza preconcetti gli autori che le hanno composte e farlo con l’aiuto di grandi musicisti è stato un atto di autentica libertà… Quando in studio ho chiuso gli occhi per cantare, ho rivisto l’intera storia della mia vita, tesa ad incontrare ed integrare culture”.
I BRANI DELL’ALBUM
- A FELICIDADE [Antonio Carlos Jobim/Vinicius De Moraes] (interlude CONSOLAÇÃO – Baden Powell/Vinicius De Moraes)
- VIVO SONHANDO [Antonio Carlos Jobim]
- MORRO DOIS IRMÃOS [Cnico Buarque de Hollanda]
- É PRECISO PERDOAR [Alcyvando Luz/C arlos Coqueijo] (intro LONNIE’S LAMENT – John Coltrane)
- DESAFINADO [Antonio Carlos Jobim/Newton Mendonça]
- MOCIDADE [Toninho Horta]
- SAMBA DA BENÇÃO [Baden Powell/Vinicius De Moraes]
- ONCE I LOVED (O AMOR EM PAZ) [Antonio Carlos Jobim/Vinicius De Moraes vs. Ray Gilbert]
- TRISTE [Antonio Carlos Jobim]
- CHEGA DE SAUDADE [Antonio Carlos Jobim/Vinicius De Moraes]
- JOGRAL [Djavan/José Neto/Filó Machado]
- UN ALTRO ADDIO (MAIS UM ADEUS) [Toquinho/Vinicius De Moraes vs. Sergio Bardotti)]
- DINDI [Antonio Carlos Jobim]
- CITTÀ VUOTA (IT’S A LONELY TOWN) [Pomus/Shuman vs. G.Cassia] *
- NESSUNO AL MONDO [Nebb/Crafer vs. Gioia/Rastelli] *
*Deluxe Special Edition